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Compostare: voce del verbo Essere Biointegrale

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Compost, compostare, compostaggio: tutte declinazioni di un termine che ci dà lo spunto per raccontare la viticoltura in chiave BioIntegrale.

Basterà riciclare gli scarti della potatura – raspi, vinacce, sfalci – aggiungervi il letame degli animali da tiro che lavorano in Azienda e il gioco sarà fatto: si otterrà il miglior compost per dare nutrimento al vostro terreno e, di conseguenza, alle vostre viti.

Perseguire la sanità dei suoli, infatti, è uno dei presupposti fondamentali dell’approccio agronomico BioIntegrale: ossigenazione e nutrimento della terra sono alla base della salute delle piante. E la salute delle piante è la migliore premessa per ottenere un frutto sano. E solo con un frutto sano si potrà ottenere un prodotto qualitativamente superiore. Un vino, nella fattispecie.

La realizzazione di un prodotto di qualità, infatti, parte da lontano. La viticoltura BioIntegrale persegue pratiche agronomiche che limitano l’intervento dell’uomo sulla pianta, che ne rispettano la naturale fisiologia, che incrementano la fertilità di lungo termine e l’attività biologica del suolo, puntando ad ottenere piante più forti perché radicate in profondità, perché meno stressate da interventi esterni: piante più resistenti, piante più longeve.

La prospettiva deve essere infatti di lungo termine: il viticoltore BioIntegrale pianifica oggi per preservare il futuro della propria azienda, perseguendo un nuovo concetto di agricoltura pulita ed etica che non si ferma al proprio, singolo ambito ma che vede nella valorizzazione del proprio ambiente di coltivazione la premessa della salvaguardia di tutto l’ecosistema. Perché la difesa dell’ambiente comincia anche da noi.